venerdì 9 gennaio 2015

[Rick Riordan] Eroi dell'Olimpo- 4. La Casa di Ade_ Recensioni

4. La Casa di Ade

Rick Riordan

Eroi dell'Olimpo 

4. La Casa di Ade

Ciao a tutti miei cari lettori, 
rieccomi dopo secoli a postare una recensione.
Era da qualche giorno che cercavo di trovare un po' di tempo da dedicare a voi e al blog, e finalmente l'ho trovato e ora sono qui per parlarvi di una lettura moooolto recente.
Da come avrete capito dal titolo sto parlando di Eroi dell'Olimpo La Casa di Ade edito in Italia  dalla Mondadori a partire dal 18 Novembre 2014.
Già vi avevo preannunciato la sua uscita in un post che potete vedere qui, e già all'epoca non vedevo l'ora di poterlo avere tra le mani.
Ora finalmente, non solo ha un suo comodo posticino nella mia libreria, ma ha anche avuto l'occasione di entrarmi nel cuore.
Ma non corriamo troppo, partiamo dalla trama.
Percy e Annabeth sono caduti nel Tartaro. Già, proprio quel posto terrificante dove vanno a finire tutti i mostri uccisi nel mondo mortale.
Sono stanchi, spossati e assolutamente non in grado di affrontare la loro missione.
Devono arrivare alla Porte della Morte, quelle porte attraverso le quali passano tutti i mostri che dal Tartaro vogliono ritornare tra i vivi, e chiuderle prima che l'esercito infernale di Gea possa risorgere e procurare un bel po' di problemi ai semidei.
Ma non è tutto, nel momento in cui le porte si chiuderanno, dovranno trovarsi dal lato giusto se non vogliono rimanere bloccati per sempre in quel luogo.
Insomma, i due hanno un bel po' di cose a cui pensare...
Ma anche i loro amici (Leo, Jason, Piper, Frank, Hazel, Nico e Hedge) avranno il loro bel da fare.
Anche loro, infatti, dovranno trovarsi alla Casa di Ade e raggiungere Annabeth e Percy alla chiusura delle porte. Ma il viaggio non sarà semplice, ci sono ancora molti elementi della Profezia del Sette che rimangono incompiuti e alcuni di essi si avvereranno in questo romanzo, mentre le forze di Gea tenteranno il tutto per tutto per ostacolare i ragazzi.
Tra mostri e fiumi infernali, avventure e mille peripezie si sviluppa la trama di questo quarto e penultimo volume della saga, che non delude ma che lascia ancora molti interrogativi e soprattutto molta curiosità per il finale.
Ma vorrei partire in questo mio commento personale con la dedica alquanto bizzarra scritta da Rick in questo romanzo.
"Ai miei meravigliosi lettori. Mi dispiace per l'ultimo finale in sospeso. Be', no, in realtà non mi dispiace: AHAHAHAH. Però, sul serio: vi voglio bene ragazzi."
Potete immaginare come mi sia sentita dopo aver letto queste poche righe.
Mi stavo mangiando le mani per trattenermi dall'imprecare qualcosa di molto poco carino nei confronti dell'autore.
A questo proposito ne approfitto per rivolgergli una piccola richiesta: caro Rick, lo so che voi scrittori siete tutti afflitti dalla sindrome di cinismo che vi porta ad essere crudeli nei confronti di noi poveri lettori. Per questa volta ti perdono, ma ti prego, la prossima volta pensa a tutti quei poverini che devono subire le conseguenze di questa sindrome e NON FARLO PIÚ!!! Tutti qui :)
Ok, ora che mi sono sfogata, possiamo procedere con la recensione.
Dunque, dunque, che dire? Partiamo proprio dal principio...
I primi capitoli non parlano di Percy e Annabeth, quindi, per tutti coloro che credevano di iniziare il libro e avere subito loro notizie, sappiatelo e non rimaneteci male come ho fatto io.
Tutto inizia con Hazel, la figlia di Plutone, mentre l'Argo II è attaccata da un paio di divinità minori non propriamente simpatiche e carine.
Come potete immaginare ho letto questi primi capitoli con talmente tanta foga che quasi non me ne sono accorta (anche perché dopo ci sarebbe stata finalmente la narrazione di Annabeth).
Arrivata ad Annabeth, tutta la tensione e la curiosità che mano a mano avevo accumulato nel corso delle prime pagine si è assopita e la lettura ha proceduto decisamente in maniera più soft. Badate bene, più soft non significa monotona o noiosa, significa semplicemente più tranquilla da un punto di vista di velocità e tempistica di lettura. Ovviamente questo non si può definire un libro soft per quanto riguarda i colpi di scena e le migliaia di imprese che dovranno affrontare i semidei.
Un libro unico come tutti gli altri di Riordan, caratterizzato dal suo solito stile fresco ma che questa volta viene colorato da altre sfumature. Soprattutto nei capitoli su Percy e Annabeth, le parole diventano più dolci e le farsi sono permeate da un senso di dolore e disperazione molto più mascherato nei libri precedenti. E questo l'ho molto apprezzato perché l'autore in questo modo ha dimostrato sì, di saper coinvolgere ed essere ironico, ma anche di riuscire ad essere serio quando serve.
Per quanto riguarda invece i personaggi anche in questo caso ho ricevuto una piacevole sorpresa.
A partire da Frank, di cui inizialmente non andavo matta e per il quale ora nutro una profonda ammirazione, intanto lui sarà quello che subirà una trasformazione maggiore sia dal punto di vista fisico che comportamentale anche se riuscirà allo stesso tempo a mantenere il suo fantastico carattere dolce, timido e un po' impacciato.
Poi Nico che scoprirà le sue carte e ci mostrerà il motivo per cui rimane così distaccato da tutto e da tutti. Dopo aver capito la sua situazione ho provato solamente molta solidarietà e tenerezza nei suoi confronti e l'ho visto sotto una luce totalmente diversa.
Mentre Hazel ha avuto in questo libro un ruolo fondamentale ed estremamente difficile e ha dovuto dimostrare la sua forza. Anche per lei, come per Frank, non andavo pazza ma ha trovato comunque il modo di far accrescere la mia stima nei suoi confronti.
E poi, vogliamo parlare della coppia Hazel Frank? Assolutamente fantastica <3
Ultimo ma non meno importante Leo. Vabbè, che dire? Leo è Leo, punto e basta. Non esistono parole appropriate per descriverlo, lui è il migliore di tutti, è simpatico, è dolce, è forte, è un tutto fare, è un buon amico e ha sempre la battuta pronta per ogni situazione. E' semplicemente lui, in tutta la sua "stupendevole" semplicità.
Come vi sarete accorti ho concluso con Leo e non vi ho parlato di Jason e Piper. Purtroppo devo dire che per loro non posso spendere delle belle parole.
Piper l'ho amata nell'Eroe Perduto e l'ho vista sottotono nel Marchio di Atena. Speravo in un miglioramento nella Casa di Ade e invece... Non riesco a trovare un personaggio più inutile di lei. Sì, qualcosa di buono l'avrà anche fatto, ma comunque non riesco a ritrovare quella semplice ragazza che avevo visto nell'Eroe Perduto, quella ragazza figlia di Afrodite che odiava il suo aspetto, quella ragazza che si era distinta da tutte le altre "oche" sue sorelle e che era diventata forte e aveva sconfitto addirittura un gigante insieme a Jason e Leo.
Ora non è più la stessa, sta in disparte mentre tutti gli altri lavorano e ogni tanto esce fuori giusto per uccidere qualche mostro.
Bah, non so che pensare, spero che si riscatti nell'ultimo libro...
Jason, invece, è il personaggio che più ho odiato in assoluto in tutta la storia di Percy Jackson. Vi giuro, ogni volta che ne sento parlare mi scattano i nervi. Accidenti, ma chi cavolo si crede di essere?!
E lui è l'amico perfetto, e lui è il figlio di Giove, il pretore del campo romano, il leader del gruppo, il buono di cuore, l'eroe della situazione, il "belloccio"...
Datti una calmata bello mio, che prima o poi il tuo ego a forza di crescere scoppierà!!!
Mamma mia quanto mi fanno innervosire certe persone...
O ragazzi, fermi tutti, quasi mi dimenticavo di Hedge! Che sbadata, come faccio a tralasciare qualcuno di così importante.
Il mio caro vecchio satiro... questa volta anche lui è cambiato, sapete? Però non voglio dirvi come perché altrimenti vi priverei del piacere di scoprirlo da soli.
Fatto sta che, dopo tutto questo sproloquio, la cosa certa è che tutti i personaggi, nel bene o nel male, subiscono una crescita, diventano più uniti e consolidano la loro amicizia. Quindi devo assolutamente dare un punto a favore al gruppo nella sua totalità.
Ma oltre ai personaggi vecchi, se ne aggiungono anche di nuovi che, devo dirvi, mi sono entrati nel cuore, anche se non posso dirvi di più altrimenti mi assalirebbero troppe emozioni...
Vi dò solo un indizio: c'entra un gatto scheletrico :)
Invece, ora, devo fare una predica alla Mondadori, senza nulla togliere all'autore. Infatti, mentre leggevo, più volte mi sono imbattuta in una scritta del tipo: Percy figlio di Giove...
Ora, io non vorrei dire, ma capite che mi salgono abbastanza i nervi quando vedo una cosa del genere. Ormai lo sanno anche i muri che Percy Jackson è figlio di Poseidone!!
Capisco un errore di stampa, il problema è che questo compare nel libro almeno quattro o cinque volte, quindi non so veramente cosa pensare. O il traduttore in quel momento era stordito oppure non ne ho idea...
Vabbè, detto questo direi di concludere parlando del finale che questa volta è abbastanza positivo e lascia una grandissima curiosità di continuare. Infatti non so come farò ad aspettare per tutti questi mesi prima che esca The Blood of Olympus!!!
Ok, io ho finito. Vi saluto e vi aspetto alla prossima.
Sophie

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