3. Città di Vetro |
Cassandra Clare
Shadowhunters
3. Città di Vetro
Ciao a tutti,
come potete vedere sono ancora viva, o quasi...
I primi giorni di scuola, per ora, non mi hanno distrutta, quindi sono pronta per postare una nuova recensione della serie Shadowhunters di Cassandra Clare.
La scorsa volta ci siamo lasciati con una rivelazione sconcertante e abbiamo visto una Clary ancora più stupita di noi.
Ora possiamo ufficialmente scongelare la scena e accompagnare Clary nel suo viaggio per salvare la madre in coma.
Tutto è pronto, Magnus ha preparato il portale, gli Shadowhunters sono in attesa di partire e tutto fila liscio, o quasi.... già, dimenticavo, manca Clary.
L'unica persona veramente interessata a salvare sua madre in prima persona, pronta a tutto pur di scoprire l'incantesimo che potrà farle riabbracciare, elettrizzata all'idea di partire per Alicante (la città degli Shadowhunters), manca all'appello.
Che ci sia lo zampino di qualcuno? Forse... Fatto sta che tutti partono senza di lei, che si ritrova sola a New York a fare i conti con Luke e con un potere che ancora non riesce a controllare.
Frustrazione e rabbia la accompagnano nella disperata ricerca di un modo per partire, mentre ad Alicante un terribile pericolo minaccia gli Shadowhunters.
Accidenti, anche questa volta un sacco di emozioni, eh?? Già, lo penso anch'io.
Cassandra Clare ci porta finalmente nella mitica Città di Vetro di cui tanto si era parlato, il luogo natale di Jace, culla di così tanti ricordi.
Molti affermano che Città di Vetro sia il libro più bello di tutta la saga, ma purtroppo, per quanto mi riguarda, non posso dire lo stesso.
Certo, intreccio fantastico, colpi di scena mozzafiato e una "location" assolutamente unica, ma sicuramente non il volume più bello di tutta la saga.
Ci ho riflettuto a lungo e alla fine ho trovato una motivazione. Penso, infatti, che la storia renda decisamente di più in un'ambientazione urban, più dark e misteriosa, rispetto ad una città completamente inventata, dove tutto è "alla luce del sole" ovvero dove tutti sanno dell'esistenza Shadowhunters e dei Nascosti. Certo, la storia necessitava, a un certo punto, di un posto così, quindi la Clare ha fatto benissimo a crearlo e ad utilizzarlo per la sua narrazione, l'unica cosa che sto dicendo è che, in questo caso preferisco l'urban per i motivi sopra citati.
Dopo tutta questa predica concludo dicendo che Città di Vetro rimane comunque un volume imperdibile per gli appassionati della serie che desiderano proseguire nella scoperta dell'avventura di Clary e Jace.
Anche qui finale aperto che fa venir voglia di catapultarsi in libreria ad acquistare il seguito.
Ci vediamo, quindi, alla prossima recensione.
Un grosso abbraccio,
Sophie
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